Racconto di un principiante

Filippo BetUna serata tra amici come tante altre, uno di loro mi convince ad iscrivermi a Twitter. Sono un tipo curioso e mi piace provare le cose nuove, sapevo a grandi linee come funzionava e ne parlavano tutti, quasi come se fosse una moda. I primi passi, inevitabilmente seguo qualche cantante, un po’ di calciatori, un paio di scrittori e i più importanti giornali e blog. Mi stanco però presto di leggere il buongiorno dei personaggi famosi e mi annoio a scrivere semplicemente quello che faccio. Per caso, un giorno scopro un account seguito da tante persone: “Ci sarà un motivo, mi aggrego”. Da qui comincia una piccola avventura, che penso accomuni un po’ tutti. Scopri un profilo dopo l’altro, fino ad entrare in una sorta di dimensione parallela, composta da persone che condividono con perfetti sconosciuti pensieri, battute, notizie, emozioni.

Passano i tweet, ti abitui a quelli interrotti, alle frasi paradossali, alle giornate mondiali, sai sempre con chi non devi andare a pranzo, hai ogni sera qualcuno di nuovo a cui dare la buonanotte e ti ritrovi a commentare eventi o trasmissioni come se fossi insieme agli altri sullo stesso divano, con i pensieri di ognuno che restano ordinati uno sopra l’altro, per dare spazio a tutti. Entrato nel meccanismo hai il bisogno di combinare la tua vita reale e sociale con quella virtuale; arrivi a rattristarti perché un utente se ne va o, anche solo se per un giorno non scrive, senti che manca qualcosa. Trovi poi dei casi umani, ti affezioni a loro e alle loro disavventure, scopri quanto può essere semplice una persona che di mestiere fa l’attore.

Il divertimento dei 140 caratteri è il dover incasellare il tuo pensiero con le giuste parole, trovare i sinonimi più brevi, cercare una parola che esprima un concetto, ordinare una frase in un modo che stupisca, usare la punteggiatura in modo furbo. Cerchi di migliorare con l’allenamento il senso della frase, vai alla ricerca della perfezione e della brevità, vieni colto da un sano senso di competizione nello scrivere cose divertenti o intelligenti. Scrivi quello che ti passa per la mente, a volte è una genialata, più spesso è una stupidaggine: amen, ti rifarai la prossima volta.

Certi tweet sono dei quadretti da appendere in camera, ci sono battute infantili che ti fanno piegare dal ridere, ci sono frasi che escono dallo schermo per venirti a toccare il cuore, ci sono dei pensieri che ti rimandano a un tuo ricordo personale. Ti viene da condividere qualche tua emozione che forse non racconteresti a nessuno, perché sai che quei perfetti sconosciuti avranno la sensibilità di leggere in silenzio oppure di apprezzare quello che hai scritto. Ci sono invece altre volte che preferisci restare a guardare quello che si inventano gli altri, perché quel piccolo mondo racchiuso in uno schermo sai che non si ferma mai.

Twitter è un gioco, ma un gioco intelligente. Spero che non passi mai di moda perché, se io sono solamente un principiante, chissà quanto ho ancora da scoprire.

Autore: @filobet

Comments

  1. dammicinqueminuti says:

    Dio quanto sei bravo! Non ho parole, cioè, sei veramente uno che ci sa fare. Mi riferisco un po’ a tutto. Le tue frasi “escono dallo schermo per venirmi a toccare il cuore” Grande Nick! E grazie per quello che riesci a fare su twitter: tu insieme ad altri utenti come te, il tuo entusiasmo, rendete questo spazio virtuale unico, sempre migliore, e magico. Si magico, perciò mai, mai banale!

    • Onorato di ciò che dici 🙂 e lusingato. Il merito di questa bella lettera va però va all’autore Filippo: @filobet 😉

      • dammicinqueminuti says:

        ora lo seguo… ma penso davvero che sei un grande, ti seguo, so quello che scrivi sul tuo blog 🙂

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