Chi me la riporta? Ovvero, i Twitter Retrievers

twitter retriever

Non rispondi alle reply? Te la tiri.
Non dai il follow back? Te la tiri.
Non metti stelline? Te la tiri. (poi su questa storia delle stelline ci torniamo, però)
Non dai confidenza in dm? Te la tiri.
Non ti mostri disponibile davanti ai tentativi di approccio? Te la tiri.
Non partecipi a quelle orge di tweet multimenzione del buongiorno mattutino? Te la tiri

Ragazzi, visto che siamo nella giusta atmosfera, la facciamo diventare disciplina olimpionica?

Tra il lancio del giavellotto e quello del peso, inseriamo il tiro della patata.

 

Francamente, credo abbiate un po’ frainteso lo spirito con cui vivere questo mezzo di comunicazione. Twitter nasce come un sito di “microblogging”, ovvero un luogo dove esprimere i propri pensieri, le proprie opinioni, la propria anima, nell’arco di 140 caratteri. Tutto ciò che si è aggiunto (replies, mentions, direct message, preferiti e retwitt) è stato utile all’interazione tra gli utenti. Questo però non significa far diventare twitter una chat.
Per quello ci sono altri mezzi, si chiamano chat (appunto), messenger, skype, e per i più trasgressivi, facebook.

Ieri (giorno del mio compleanno), ad esempio, ho ricevuto molti auguri (grazie di cuore a tutti), e per la prima volta mi sono detta: ringrazio tutti. Ok…la prima ora del mattino l’ho passata a scrivere “Grazie!”. E basta. Fino a quando twitter non mi ha bloccata. E di grazia che non lavoravo.

Con più o meno followers, con più o meno mentions, rispondere e interagire è una scelta personale che non sta al tirarsela o meno, il più delle volte, ma al tempo, alla voglia, l’interesse, la necessità. C’è chi sceglie di rispondere, e fa bene. C’è chi, come me e come tanti, scrive un pensiero un minuto prima di chiudersi in ufficio e riuscirne ore dopo trovando tante mentions e replies. Che facciano piacere, sorridere o lascino indifferenti, sono comunque avvenute mentre eravamo risucchiati dalla vita reale. Si condivide un pensiero, ad alcuni questo pensiero ne stimola uno correlato. Bene. Poi però basta. Non può diventare un botta e risposta potenzialmente infinito.

Interagite senza aspettarvi niente in cambio. Con naturalezza. Ma senza rompere gli zebedei, che non è mai una scelta che porta a grandi risultati. E se ci provate, in timeline, in modi anche abbastanza squallidi…beh, non mi meraviglierei che l’oggetto del vostro interesse vi snobbi. E non lo chiamerei “tirarsela”… ma più, evitare i maniaci.

Che poi, come amo dire io, per una che la tira, c’è sempre una mandria di gente pronta a riportargliela. I twitter retrievers.

Comments

  1. Vedo che questo tuo post ha scatenato un po’ di commenti su twitter. Evidentemente l’argomento è spinoso. Personalmente sono per la non-critica, nel senso che ognuno è libero su twitter e se gli va di interagire lo fa, se non gli va non lo fa e se lo vuol fare solo con alcuni lo fa solo con alcuni. L’altra cosa che penso è che chi ha pochi followers puo fare cose che chi ne ha tanti non puo fare. Detto questo io sono per l’interazione, e se posso lo faccio con tutti, come nella vita reale però, non tutti mi sono simpatici, quindi amo interagire particolarmente con chi mi trovo affine. In una cosa concordo assolutamente con te: a volte si lanciano tweet mentre si è in giro, subito prima di una riunione, quando siamo in fila da un dottore e poco dopo tocca a noi, quindi non sempre è possibile rispondere e farlo dopo 2 ore non avrebbe piu senso.
    Seguire poi persone che dicono cose intelligenti o ci fanno ridere, a mio parere, vale sempre la pena anche se non interagiscono con noi. E se qualcuno ci sta antipatico o riteniamo che se la tiri, perche seguirlo? Smettiamo di farlo e smetteremo di avere frustrazione nei suoi confronti, come io ho fatto piu volte. Se twitter è un piacere ben venga, ma se deve diventare un lavoro a tempo pieno, forse abbiamo un problema.

  2. Eccomi qua, come promesso, per motivare il mio dissenso.

    Dissento quando ti appelli al fatto che Twitter nasce come un sito di microblogging. Ora è cresciuto e le implementazioni che hai elencato, alle quali mi permetto di aggiungere l’integrazione con Instagram, lo rendono un “Social Network” come Facebook (che non è una chat come dici tu). Quando uno strumento evolve, trovo poco costruttivo attaccarsi a “quello che era”, magari snobbando chi utilizza tutti i nuovi strumenti.

    Rispondere e interagire è una scelta personale, vero, ma è anche vero che un blogger senza lettori non ha ragione di esistere. Per scrivere pensieri senza essere “disturbati” esistono ancora i vecchi diari con i lucchetti.
    Questo non significa che obbligatoriamente un blogger/twittero debba rispondere sistematicamente a tutte le mentions, per carità… ma un minimo di elasticità ogni tanto, un minimo di apertura nei confronti di chi contribuisce a realizzare il tuo desiderio di comunicare col mondo… checazzo! Perchè ammettiamolo, senza i “millemila” utenti che ti seguono non sarebbe la stessa cosa. Se ti seguissero solo i pochi utenti che segui anche tu, smetteresti di twittare nel giro di una settimana. Odio i followback e chi ti segue con la pretesa che tu faccia altrettanto, ma interagire con tutti non è difficile e non comporta questi obblighi.

    Ovviamente non voglio generalizzare, se un utente ti sta antipatico non vedo il motivo per cui tu debba interagire con lui. Ma la realtà è che, come in ogni “Social Network” che si rispetti, anche su Twitter si formano le “caste”, e allora succede che se non hai almeno 3000 followers c’è chi non ti caga, se hai battibeccato con l’amico/a twistar non sei degno di menzione, se non sei figo fuori dai coglioni, etc etc. In pratica non vieni giudicato per quello che sei e/o che scrivi, ma per come appari o per chi ti appoggia (nulla di nuovo lo so).

    Infine la questione del “provarci”… non metto in dubbio che il web sia pieno di porci maniaci, e twitter non è da meno, ma voi riuscite a rendere questo problema ancor più grande di quanto non lo sia già, ed ho il sospetto che lo facciate per celare i veri e futili motivi per i quali non interagite con molti utenti.

    Chiedo scusa alla punteggiatura e ai congiuntivi e spero di aver motivato a sufficienza il mio dissenso 🙂

    Adesso vado a consultarmi con il mio Vice @NickBiussy sull’eventualità di inserire nella lista LeTopeDiTwitter anche @BonnieLaCozza che, anche se se la tira un pò… a mio parere merita 😉

    • Perché ritenete sempre necessario rimarcare il fatto che una risposta non è dovuta quando una persona viene menzionata?

      Questo vostro, tuo e di qualche altro “twittero”, accanimento contro chi alcune volte richiede da parte vostra una risposta, mi sembra quasi sempre fuori luogo.
      Sarebbe molto più sincero da parte tua dire le cose come stanno: Rispondo solo ed esclusivamente alle persone che voglio.

      ieri ho fatto un piccolo esperimento, ti ho mandato gli auguri perché avevo letto che era il giorno del tuo compleanno,sia ben chiaro non mi sarei mai aspettato una risposta, in effetti così è stato.
      La conferma alle mie idee è venuta in quanto, in concomitanza ai miei auguri ti sono stati inviati altri auguri da parte di altri “twitteri” molto più noti e famosi di me, ebbene ho notato con molto dispiacere che la conversazione con loro andava spedita, mentre al mio misero tweet di auguri non è stata concessa nemmeno una misera stellina.

      Sia ben chiaro che quando una persona menziona un altra, può aspettarsi che quest’ultima in preda alla miriade di tweet ricevuti, magari non riesce a rispondere, ma almeno una stellina misera, segno del fatto che hai letto e apprezzato, delle volte fà più piacere del silenzio assoluto.

      Continuerò comunque a seguirti, perchè trovo alcuni tuoi tweet interessanti e sei una persona dalla quale si può apprendere tanto, ma ti prego, basta con questa storia che una risposta non è dovuta, perchè si nota che le Caste su twitter sono impenetrabili, e fare muro non è un atteggiamento da SOCIAL network.

      Buon compleanno (anche se passato!)

    • bonnielacozza says:

      ciao Bast Ardo.
      Dopo giorni in cui non riuscivo che a scrivere qualche tweet rubato, e dopo le pulizie, eccomi a risponderti.
      Apprezzo il tuo dissenso e comunque l’averlo articolato qui, e giustamente puoi non vedere le cose dal mio stesso punto di vista.
      Per quanto anche io apprezzi le implementazioni di cui twitter si è arricchito, che ne facilitano l’interazione tra gli utenti e la possibilità di utilizzare altri mezzi, oltre ai soli 140 caratteri, rimango dell’idea che non se ne debba distorgere la sua funzione primaria. Non mi piacciono in genere le eterne mentions e contromentions sebbene anche io cada ogni tanto in questi tranelli (vedi stamani). Quando parlo di facebook, parlo della chat di facebook, non di tutte le altre sue funzioni. (solo per esser chiari, non ci attacchiamo a questi dettagli, eh?).
      A me non piace rispondere a tutti. Se scrivo una stupidaggine qualsiasi e mi rispondi con un “ahahahahah”…io che ti devo dire di rimando? E’ nonsense. Preferisco leggere, e se qualcuno crea spunti interessanti, rispondo a mia volta. Così ho scoperto molti utenti che prima non seguivo e che ora seguo con piacere. Apprezzo ogni commento che ricevo, ma non tutti sono intelligenti, educati o stimolanti, e per questo spesso non rispondo. Perché non mi stimolano nessuna risposta, o non la meritano. Anche nella vita sono così, le conversazioni tediose o volgari o inutili le abbandono e mi metto in silenzio. Non siamo mai obbligati a parlare, se non abbiamo niente da dire.
      Interagisco senza mai guardare il numero di followers. E ci sono utenti che te lo possono confermare. Tutto sta a come uno si pone. A te sto rispondendo per non dare nutrimento all’arragonza con cui ti poni, almeno su twitter (cito da oggi “ma smettila! una risposta me l’hai già data bye bye diva de noartri).
      Sui maniaci, ci sono. E non seguirli me ne tiene alla larga, quindi per me almeno, nessun problema.

      Tutto qui. So che questo non modificherà le reciproche posizioni, ma almeno ci saremo chiariti, spero.

      P.S.: poi vai a cercare il tuo amico @NickBiussy e mi fai sorridere…come a voler dimostrare

  3. Questa cosa del compleanno citata da Raffaele mi ha ricordato del mio.
    Essendo notoriamente uno accusato di non rispondere alle mentions, mi sento tirato in causa, visto che persino oggi me lo hanno rinfacciato, pur essendo spesso anche accusato di essere ingombrante in timeline proprio per il fatto che rispondo praticamente a tutti, pur cercando di non trasformare la TL in una fastidiosa chat.
    La faccio breve tornando al mio compleanno, quel giorno infatti, fortunatamente capitato di Sabato, ho ricevuto gli auguri da un miliardo di persone, comprese anche persone che non mi seguivano. Dopo aver risposto a tutti, e dico tutti, aver ricaricato telefono ed ipad tre volte ciascuno, alla fine della giornata ero distrutto da un mal di testa assurdo.
    Ok, quello era un caso particolare, ma capitano anche persone che rispondono e commentano ogni tuo singolo tweet, dalle 7 del mattino alle 23 di sera (ed io sono uno che ne scrive molti di tweets) cosa dovrei fare in quel caso? Rispondergli sempre? Andare in catena risposta su risposta? Anche se ha risposto così tanto per passare il tempo e non aveva attinenza alcuna con il mio tweet?
    Eh no ragazzi cari, non sono mica pagato per tenere compagnia agli altr stile badante.
    Interagire significa anche essere stimolanti, non commentare perché ci si annoia e poi “pretendere” una risposta!
    Il solo fatto che si pretenda una risposta mina l’essenza dell’interagire, per cui bisogna essere in almeno due soggetti che sono d’accordo a farlo. Altrimenti sono pretese assurde!
    Anche Bonnie nei miei confronti, con la quale c’è amicizia fuori da twitter, o io nei suoi confronti, capita spesso non ci si risponda. Non per questo uno si risente con l’altro di ciò.
    Altro esempio, conosco Matteo Grandi da 20 anni, siamo amici nella vita vera, fuori da twitter, volete sapere quante volte mi risponde Matteo interagendo su twitter? Una volta al mese se va bene, e non credo proprio perché non voglia, forse nemmeno le riesce a vedere tutte le mentions. E dovrei per questo criticarlo?
    Nel mio piccolo, pur essendo una mezza calzetta e non una twitstar, rispondo a tutti, interagisco con tutti a patto che siano simpatici, stimolanti ed educati e non pedanti e spocchiosi e che sopratutto in quel momento io abbia il tempo e la voglia di farlo.
    Se qualcuno non vi risponde, sistematicamente, fatevi delle domande, un motivo c’è!
    Non potete mica stare simpatici a tutti!
    Altro discorso vale per i maleducati e quelli che si sono comportati male con me, io quelli li ignoro proprio, e non credo di dover spiegare il perché.
    Non ci sono caste o fazioni, ci sono solo gruppi di persone che si trovano bene tra loro, mentre altre non riescono ad inserirsi in quel determinato gruppo, quale che ne sia la ragione, questo accade si dai tempi dell’asilo.
    Valgono le semplici regole della vita sociale, anche qui dentro…

    • Ciao Luca,
      Ci tengo solo a dire, che la mia non vuole essere un’accusa in nessun modo! io comprendo che un elevato numero di mentions, alcune delle quali a volte anche noiose, portano via un bel pò di tempo! non pretendo risposte ad ogni tweet inviato, ma forse ragionerò male ma una su 10…. 😉

      Grazie!

  4. No aspetta, io ho preso spunto da te sul compleanno, non ti stavo in nessun modo criticando o criticando la tua opinione.
    Esprimevo solo la mia e la voglia di farlo mi è venuta proprio grazie a te.
    E comunque tu stesso puoi dire che rispondo spessissimo ma non sempre, purtroppo il tempo è quello che è, certo mi piacerebbe passarci le giornate come a tutti credo, ma questo non è possibile giusto?
    Ciao e buona serata 🙂

  5. E te pareva ;D ahahah

  6. Quello che ha scritto Luca, mi ha fatto venire il desiderio di aggiungere una cosa visto che non è da molto che sono su twitter. Inserirmi nel mondo dei “grandi” o comunque ricevere una risposta da molti di loro, non è stato difficile, quindi vi posso confermare che la gran parte di loro non se la tira affatto.
    Peró ci vuole pazienza, argomenti, rispetto, educazione. Senza questo credo si potrà nutrire soltanto la lunga schiera degli scontenti e dei rappresentanti della categoria de “la volpe e l’uva” in altre parole “sono stronzi perche non mi rispondono” ma voi, avete detto qualcosa di interessante per cui valesse la pena di rispondere?
    Questo io mi sono chiesta quando non ho avuto risposta.

  7. Una piccola nota sulla “casta” delle twitstar: spesso capita che questi utenti si siano iscritti insieme, si siano seguiti fin dall’inizio e che abbiano maturato vere amicizie. Io ho la fortuna/sfortuna di essere un personaggio su twitter. Ho anche un profilo personale con 200 followers scarsi. Noto che molti non mi degnano di uno sguardo. Ma se scrivo come “Lapausacaffe” molte porte si spalancano. Quindi capisco i “piccoli followers”.
    Per questo cerco di rispondere a tutti (o almeno stellinare). E arrivo al paradosso di affezionarmi anche a gente che non seguo. Perchè li vedo sempre nella tab della mentions. Da cui, dopo una certa soglia è difficile schiodarsi. A meno di risultare rudi.

    Ultima nota:Ultimamente sono stato ripreso e defollowato a male parole per aver solo stellinato. Se avete una domanda o una richiesta bussate e siate gentili. Vedrete che le porte che vale la pena aprire si spalancheranno da sole.

Trackbacks

  1. […] Chi me la riporta? Ovvero, i Twitter Retrievers ::: TG Twitter […]

  2. […] Chi me la riporta? Ovvero i twitter-retrievers; @ Perché sto chiudendo il mio account su Facebook, di Paolo Zardi. […]

Lascia un commento